Salendo al monte Kinthos, isola di Delos, 1991Se penso a una singola lirica moderna che nella mia mente rappresenti l’essenza della Grecia, penso al Re di Asìne di Ghiorgos Seferis. Insieme ad Itaca di Konstantinos Kavafis, mi emoziona in modo incontenibile. Leggendola, mi trovo anch’io sotto il gran sole greco dell’estate, arrampicato insieme al poeta sulla rupe marina che ospita i pochi resti consumati dal tempo della città di Asìne, ed evoco insieme a lui, tra i pochi resti smozzicati di una grandezza scomparsa, le domande che in fondo tutti ci facciamo.
Cosa resterà di noi? Cosa resta davvero di tutto, al di là delle poche spoglie corrose dal tempo, delle statue, delle navi scomparse, attraccate in un porto ormai sparito? Forse un nome – incerto…
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